Presentazione DOCU FILM: Eccidio di MONTALTO
Venerdì 22 marzo alle
ore 21,15 a Tolentino presso la biblioteca Filelfica, presentazione in prima
assoluta del docu-film di 35 minuti: “22 marzo 1944:
forse solo un’idea poté dire che cos’è il morire a Montalto” realizzato da Massimo
Puliani (docente di Regia all'Accademia di Belle Arti di
Macerata) in collaborazione con Matteo Antonini, con la documentazione
storico/fotografica di Giancarlo Leggi. Produzione del Centro Studi Multimedia
Marche realizzata nell'ambito di un progetto sostenuto dalla Regione Marche (Presidenza della
Giunta) L.R.8/2004.
L'iniziativa apre le manifestazioni delle
celebrazioni dell'Eccidio di Montalto, promosso e organizzato dall'A.N.P.I e dal Comune di Tolentino,
che propongono un programma articolato in quattro giornate con incontri per le
scuole con protagonisti della Resistenza che si concluderà domenica 24 marzo in
pIazza della LIbertà con l'intervento di Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale
dell'Anpi, del presidente dell'Anpi di Tolentino e del Sindaco e dei
rappresentanti degli studenti.
Il
docu-film “22 marzo 1944",
che ha una durata di 35 minuti, nasce come lavoro di gruppo deii video-makers
del Corso di Comunicazione Visiva Multimediale dell'Accademia: Marica Violini,
Saverio Romagnoli, Massimo Scoponi, Licia Tofani. La storia si basa dalle
testiomianze raccolte da Roberto
Rascioni in "La Resistenza nell'Alto Maceratese" e di Enzo Calcaterra e Piero Ciarapica in "Noi c'eravamo: 22 marzo 1944" . Il
prof. Puliani ha anche inserito una citazione della poesia
"Morire a Cuba" di Pier Paolo Pasolini tratta dal docu-film
"La Rabbia" (1963). Documentario poetico con molte riprese
"soggettive" con immagini intensamente drammatiche ricavate dai
paesaggi naturalistici della montagna e dei luoghi della tragedia con evocative
musiche della "Sinfonia n.7 in La maggiore, op.92"
di Ludwig van Beethoven con direzione di Georges Prêtre e i Wiener Philharmoniker, e del maestoso REQUIEM (1938) di Gabriel Fauré diretto da Ernest
Bourmauck.
Lo spunto del docu-film sono
le parole di Piero Calamandrei, nel "Discorso ai giovani
sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Milano, 26 gennaio 1955" « Se voi volete andare in
pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione - scriveva - andate
nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono
imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per
riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché
lì è nata la nostra costituzione. »
La storia
dell'Eccidio di Montalto parte dal 28
febbraio del 1944, quando una trentina di giovani di Tolentino al comando del maresciallo Ennio Proietti decisero di non arruolarsi nell' esercito
fascista. Sapevano di essere condannati a morte e di lasciare i propri
familiari
sotto minaccia di una deportazione nei campi di
concentramento.
Erano
ragazzi allevati nel regime, digiuni di
politica. Frequentavano l’Oratorio e
l’associazione giovanile “Excelsior”. Ma decisero di partire per le montagne. Per fare Resistenza al
Fascismo.
Curvi
sotto pesanti zaini la loro marcia era
ostacolata dalla neve. Dopo cinque ore,
sfiniti, giunsero a Montalto
piccola frazione nell'alto Maceratese, una zona che ritenevano fosse una postazione sicura. A Montalto era stato
difficile trovare un rifugio che potesse garantire riparo dal freddo pungente.
Gli abitanti del luogo erano restii nel garantire un aiuto alla Resistenza,
poiché temevano di essere scoperti dai nazifascisti. Il gruppo di
Tolentino trovò alloggio nella vicina scuola
mentre poco distante, nella casa della Comunità della Chiesa. c'era un altro gruppo di partigiani con il Tenente Manlio
Ferrario di Pesaro e il tenente Achille
Barilatti di Macerata. Il 22 Marzo 1944 26 ragazzi furono
deportati nella
strada sottostante Montalto verso la località “Tribbio” per essere allineati ai
bordi del viottolo coperto di breccia. Sul ciglio di quella strada i Nazifascisti
organizzeranno da lì a poco una
carneficina.
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